Levanzo… mare, ma non solo. La sua storia è antichissima e la scoperta della grotta del genovese ne è la testimonianza.
Durante il vostro soggiorno non potrete perdervi assolutamente la visita guidata alla Grotta del Genovese, un sito archeologico unico nel suo genere. Sorge sul tratto di costa a nord ovest dell’isola, è possibile raggiungerla sia via terra sia via mare.
Sarà possibile acquistare il biglietto d’ingresso all’info point situato vicino al porto. Da qui verrete condotti alla grotta con visita guidata della durata di 2 ore circa (compreso il percorso per arrivarci).
La guida vi accompagnerà alla grotta in barca oppure in caso di condizioni meteo avverse in fuoristrada. La magia della visita guidata ha inizio con il viaggio che vi condurrà alla Grotta. Dalla barca potrete ammirare la varietà della costa bassa e dolce alla partenza per arrivare alle pareti di roccia calcarea che svettano fiere a Cala del Genovese. Una volta scesi dalla barca verrete accompagnati all’ingresso della grotta.
Da qui, in attesa che venga aperto il cancello e preparate le luci, potrete godere di un panorama meraviglioso ed un silenzio magico.
La grotta del genovese è formata da un’ante grotta (un’ampia area d’ingresso) e un retro grotta, al quale si accede attraverso un cunicolo stretto e basso. Qui troverete trentatré incisioni che rappresentano perlopiù figure animali e qualcuna umana.
Sono risalenti alla fine del Paleolitico superiore, periodo durante il quale a causa dei cambiamenti climatici e con la regressione dei ghiacciai, l’uomo dovette riadattarsi e da cacciatore divenne pescatore. I pittogrammi invece risalgono al periodo Neolitico, epoca durante la quale l’uomo da pescatore e cacciatore era diventato allevatore e agricoltore.
La grotta del genovese è stata scoperta da una pittrice fiorentina, Francesca Minellono, durante la sua vacanza nel 1949.
Spinta dalle voci degli isolani che narravano della presenza di incisioni nella grotta. Iniziò ad esplorare la zona e infilandosi a fatica nel cunicolo scoprì questi fantastici reperti. Così iniziarono le prime ricerche scientifiche, scavi ed esplorazioni, che rendono possibile oggi la visita di quest’entusiasmante sito archeologico in tutta la sua magnificenza.